lunedì 28 novembre 2011
domenica 27 novembre 2011
Siamo su spreaker
Noi ragazzi della Prima Tp abbiamo iniziato a registrare i nostri podcast su Spreaker. Per ora sono disponibili le prime due puntate del mito di Sansone, realizzate con tanta emozione... Sicuramente dobbiamo fare un po' di pratica, ma il nostro archivio audio crescerà sempre di più, fino a riuscire a realizzare delle vere e proprie trasmissioni audio.
Buon ascolto!
Per ascoltarci: lo show di Classettina.
lunedì 21 novembre 2011
Ancora Hachiko e Fido...
di Kiki Rap
Storia di Hachiko
Hachiko nacque nel 1923 in una fattoria.
Era una razza di Akita bianco.
All'eta' di 2 mesi venne adottato da Ueno, professore presso il dipartimento agricolo dell'Universita' di Tokyo, che lo porto' con se' nell'abitazione di Shibuya.
Ogni mattina il professor Ueno si dirigeva per esigenze di lavoro alla stazione di Shibuya
Il 25 maggio 1925 Ueno morì di ictus mentre era all'universita'.
Hachiko innocente di quello che era successo al padrone ha continuato per quasi 10 anni ad aspettare il suo padrone alle 5 del pomeriggio nella stazione di Shibuya.
Con il tempo tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachiko.
Nell'aprile 1934 venne realizzata un'opera con le sembianze di Hachiko, posta nella stazione di Shibuya.
L'8 marzo 1935 Hachiko morì all'età di 12 anni,dopo aver atteso interrottamente per 10 anni il ritorno del suo padrone. Questa notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo gesto di fedelta' nei confronti del padrone
Storia di Fido
Una sera di inverno del 1941, un operaio residente nei pressi di Borgo San Lorenzo trovo' in un fosso un piccolo cucciolo di cane ferito.
Questo cucciolo si affezionò moltissimo a questo uomo, e una volta guarito iniziò a seguirlo ogni mattina, accompagnandolo nel luogo dove lavorava.
Fido poi tornava a casa, ma la sera puntuale era di nuovo li' per riaccompagnare a casa il suo padrone.
Purtroppo pero', nel 1943, in piena guerra Borgo San Lorenzo fu soggetto a un violento bombardamento in cui perse la vita il padrone di Fido.
Il fedelissimo animale non si perse d'animo, e ogni giorno, per 14 anni, fino alla sua morte, aspetto' il padrone alla fermata della corriera.
Il sindaco colpito dalla straordinaria fedeltà di Fido gli diede una medaglia d'oro in cui la vedova Soriani (la moglie del padrone di Fido) si commosse.
Fido, purtroppo, mori' il 9 giugno 1958, la notizia fu diffusa in tantissimi giornali.
Per permettergli di ricongiungersi con il proprio padrone, Fido fu sepolto proprio accanto alla salma del signor Carlo Soriani.
Storia di Hachiko
Hachiko nacque nel 1923 in una fattoria.
Era una razza di Akita bianco.
All'eta' di 2 mesi venne adottato da Ueno, professore presso il dipartimento agricolo dell'Universita' di Tokyo, che lo porto' con se' nell'abitazione di Shibuya.
Ogni mattina il professor Ueno si dirigeva per esigenze di lavoro alla stazione di Shibuya
Il 25 maggio 1925 Ueno morì di ictus mentre era all'universita'.
Hachiko innocente di quello che era successo al padrone ha continuato per quasi 10 anni ad aspettare il suo padrone alle 5 del pomeriggio nella stazione di Shibuya.
Con il tempo tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachiko.
Nell'aprile 1934 venne realizzata un'opera con le sembianze di Hachiko, posta nella stazione di Shibuya.
L'8 marzo 1935 Hachiko morì all'età di 12 anni,dopo aver atteso interrottamente per 10 anni il ritorno del suo padrone. Questa notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo gesto di fedelta' nei confronti del padrone
Storia di Fido
Una sera di inverno del 1941, un operaio residente nei pressi di Borgo San Lorenzo trovo' in un fosso un piccolo cucciolo di cane ferito.
Questo cucciolo si affezionò moltissimo a questo uomo, e una volta guarito iniziò a seguirlo ogni mattina, accompagnandolo nel luogo dove lavorava.
Fido poi tornava a casa, ma la sera puntuale era di nuovo li' per riaccompagnare a casa il suo padrone.
Purtroppo pero', nel 1943, in piena guerra Borgo San Lorenzo fu soggetto a un violento bombardamento in cui perse la vita il padrone di Fido.
Il fedelissimo animale non si perse d'animo, e ogni giorno, per 14 anni, fino alla sua morte, aspetto' il padrone alla fermata della corriera.
Il sindaco colpito dalla straordinaria fedeltà di Fido gli diede una medaglia d'oro in cui la vedova Soriani (la moglie del padrone di Fido) si commosse.
Fido, purtroppo, mori' il 9 giugno 1958, la notizia fu diffusa in tantissimi giornali.
Per permettergli di ricongiungersi con il proprio padrone, Fido fu sepolto proprio accanto alla salma del signor Carlo Soriani.
venerdì 18 novembre 2011
Usare tutte le dita
Come riuscire ad usare tutte e dieci le dita per scrivere velocemente con la tastiera del computer? Sicuramente ci vuole tanto esercizio e anche il giusto metodo.
E magari un tutor che guidi il percorso di apprendimento.
C'è un semplice software gratuito che promette di aiutare "i bambini, ma anche gli adulti meno esperti, nell'uso della tastiera" ed è Tutoredattilo.
Sul sito dal quale è possibile scaricarlo viene spiegato che scrivere "con dieci dita (tecnicamente "alla cieca") è sicuramente il metodo più veloce e razionale di utilizzare la tastiera del computer" e che "con un po' di pazienza e costanza, in breve tempo è possibile riuscirvi". "Il programma propone, di default una serie di esercizi (ottimizzati in funzione del layout di tastiera) suddivisi in tre livelli con difficoltà progressive, che consentono di migliorare rapidamente la velocità e la precisione di battitura. Inoltre-come è ancora indicato nell'introduzione al programma- tramite l'Editor Dattilo fornito con il programma, è possibile creare in modo molto semplice, esercitazioni personalizzate, anche in lingue diverse, con grado di difficoltà a discrezione personale. Tutti gli esercizi possono essere eseguiti in modalità "principiante" o "esperto"; questo per differenziare l'attribuzione del punteggio finale e stimolare, soprattutto agli inizi, la motivazione all'apprendimento".
Qui la Home page di Tutoredattilo e qui il link diretto per il download.
Buona digitazione!
E magari un tutor che guidi il percorso di apprendimento.
C'è un semplice software gratuito che promette di aiutare "i bambini, ma anche gli adulti meno esperti, nell'uso della tastiera" ed è Tutoredattilo.
Sul sito dal quale è possibile scaricarlo viene spiegato che scrivere "con dieci dita (tecnicamente "alla cieca") è sicuramente il metodo più veloce e razionale di utilizzare la tastiera del computer" e che "con un po' di pazienza e costanza, in breve tempo è possibile riuscirvi". "Il programma propone, di default una serie di esercizi (ottimizzati in funzione del layout di tastiera) suddivisi in tre livelli con difficoltà progressive, che consentono di migliorare rapidamente la velocità e la precisione di battitura. Inoltre-come è ancora indicato nell'introduzione al programma- tramite l'Editor Dattilo fornito con il programma, è possibile creare in modo molto semplice, esercitazioni personalizzate, anche in lingue diverse, con grado di difficoltà a discrezione personale. Tutti gli esercizi possono essere eseguiti in modalità "principiante" o "esperto"; questo per differenziare l'attribuzione del punteggio finale e stimolare, soprattutto agli inizi, la motivazione all'apprendimento".
Qui la Home page di Tutoredattilo e qui il link diretto per il download.
Buona digitazione!
mercoledì 16 novembre 2011
Storia di Hachiko, vista da...
Farfallina.C
Hachiko, un cane di razza, nasce in una fattoria dove viene adottato da un professore di nome Ueno che lo porta a vivere nella sua abitazione. Ogni mattina, puntualmente, il professor Ueno si dirigeva verso la stazione per motivi di lavoro, naturalmente accompagnato dal suo cane. Alle ore 17.00 in punto il cane va ad aspettare il padrone che torna dal lavoro.
Il 21 maggio 1925, il professor Ueno morì, ma il cane continua tutti i giorni, seguendo le sue abitudini,ad andare alla stazione alle ore 17.00. Lì lo aspetta ogni giorno, ma il professore non torna. Con il passar del tempo il capostazione e le persone della zona cominciano ad accorgersi del comportamento del cane e a volte se ne vanno alla stazione solamente per accarezzarlo o per dargli qualcosa da mangiare.
Dopo molti anni, Il cane, anche se vecchio, continua comunque ad andare alla stazione. Purtroppo Hachiko muore l'8 marzo 1935. Al cane viene anche dedicata una statua di bronzo per la sua lealtà e l'amore provati nei confronti del padrone.
Ma c'è anche una storia tutta italiana simile a quella di Hachiko il cui protagonista è Fido
Borgo S. Lorenzo, 1941
Una sera di inverno un uomo trovò un cucciolo di cane ferito, l'uomo subito decise di portarlo con sé, di curarlo e di chiamarlo Fido. Il cane si affezionò così tanto al suo padrone che lo accompagnava tutte le mattine a prendere la corriera per motivi di lavoro. Alla sera il cane andava a prendere il suo padrone alla fermata e poi i due insieme tornavano a casa. Il 30 dicembre 1943 il padrone morì per un bombardamento dovuto alla guerra, e la sera stessa Fido andò ad aspettare il suo padrone per tornare a casa. Ma non lo vedeva arrivare.
Il cane non perse l'abitudine di recarsi alla fermata con la speranza del ritorno del suo padrone, anche se egli non sarebbe mai più tornato, finché non morì. Il sindaco della città gli diede una medaglia d'oro davanti a tutti i cittadini per la sua immensa fedeltà!!!
Fido morì il 9 giugno 1958.
"Quelle di Hachi e di Fido sono due storie semplici e straordinarie insieme, che raccontano di sentimenti al limite dell’umanità fatti propri da musetti pelosi e code canine. Proprio loro, i cani, che spesso sono abbandonati non riescono ad abbandonare i loro padroni nemmeno dopo la morte. E chissà se prima di lasciare questo mondo, i due non abbiano rivisto, come in sogno, rispettivamente il signor Ueno e il signor Soriani, per quell’ultima carezza mai arrivata. È un pensiero che consola tutti e che ripagherebbe loro, Hachi e Fido, di tutta quell’estenuante attesa, loro che non hanno mai imparato a chiedere, ma semmai insegnato a donare". Da "instoria.it"..
Hachiko, un cane di razza, nasce in una fattoria dove viene adottato da un professore di nome Ueno che lo porta a vivere nella sua abitazione. Ogni mattina, puntualmente, il professor Ueno si dirigeva verso la stazione per motivi di lavoro, naturalmente accompagnato dal suo cane. Alle ore 17.00 in punto il cane va ad aspettare il padrone che torna dal lavoro.
Il 21 maggio 1925, il professor Ueno morì, ma il cane continua tutti i giorni, seguendo le sue abitudini,ad andare alla stazione alle ore 17.00. Lì lo aspetta ogni giorno, ma il professore non torna. Con il passar del tempo il capostazione e le persone della zona cominciano ad accorgersi del comportamento del cane e a volte se ne vanno alla stazione solamente per accarezzarlo o per dargli qualcosa da mangiare.
Dopo molti anni, Il cane, anche se vecchio, continua comunque ad andare alla stazione. Purtroppo Hachiko muore l'8 marzo 1935. Al cane viene anche dedicata una statua di bronzo per la sua lealtà e l'amore provati nei confronti del padrone.
Ma c'è anche una storia tutta italiana simile a quella di Hachiko il cui protagonista è Fido
Borgo S. Lorenzo, 1941
Una sera di inverno un uomo trovò un cucciolo di cane ferito, l'uomo subito decise di portarlo con sé, di curarlo e di chiamarlo Fido. Il cane si affezionò così tanto al suo padrone che lo accompagnava tutte le mattine a prendere la corriera per motivi di lavoro. Alla sera il cane andava a prendere il suo padrone alla fermata e poi i due insieme tornavano a casa. Il 30 dicembre 1943 il padrone morì per un bombardamento dovuto alla guerra, e la sera stessa Fido andò ad aspettare il suo padrone per tornare a casa. Ma non lo vedeva arrivare.
Il cane non perse l'abitudine di recarsi alla fermata con la speranza del ritorno del suo padrone, anche se egli non sarebbe mai più tornato, finché non morì. Il sindaco della città gli diede una medaglia d'oro davanti a tutti i cittadini per la sua immensa fedeltà!!!
Fido morì il 9 giugno 1958.
"Quelle di Hachi e di Fido sono due storie semplici e straordinarie insieme, che raccontano di sentimenti al limite dell’umanità fatti propri da musetti pelosi e code canine. Proprio loro, i cani, che spesso sono abbandonati non riescono ad abbandonare i loro padroni nemmeno dopo la morte. E chissà se prima di lasciare questo mondo, i due non abbiano rivisto, come in sogno, rispettivamente il signor Ueno e il signor Soriani, per quell’ultima carezza mai arrivata. È un pensiero che consola tutti e che ripagherebbe loro, Hachi e Fido, di tutta quell’estenuante attesa, loro che non hanno mai imparato a chiedere, ma semmai insegnato a donare". Da "instoria.it"..
Voglio costruire un cruciverba!
E questo è possibile con .Eclipse Crossword, il semplice software freeware che ci permette di realizzare quanti cruciverba vogliamo su qualsiasi argomento desideriamo!
Buon divertimento
Buon divertimento
lunedì 14 novembre 2011
Ah, i punti di vista!
Ahhhhhh....questi allievi!
“Oggi, 14 Novembre 2011, i miei alunni della 1tp faranno la loro prima verifica di grammatica.
Il mio primo sguardo cade subito gli alunni che di sicuro sono molto nervosi: vi è molta tensione.
Inizio a distribuire le schede, guardo in giro nella classe, ci sono delle facce un po' in crisi, ma sono sicura che ce la faranno.
Iniziata la verifica, vedo che per l'aula qualche ragazzo scrive, mentre qualcuno è a caccia di suggerimenti dai compagni.
Continua a passare il tempo e mi sembra che i ragazzi si siano già "ambientati" ed io ne sono molto entusiasta.
Intanto, mentre sistemo le mie cose, mi accorgo che qualcuno si sta lamentando delle cantilene che fa sempre un alunno, ma come si fa, lui è fatto cosi'!!! :)
Manca poco alla fine della verifica e gia' qualcuno ha terminato, però non tutti.
Drinn!!!!!!! Suona la campanella della prima ora e io concedo qualche minuto in più...Passati i 10 minuti, chiedo ai ragazzi di ridarmi le verifiche.
Noto che le loro espressioni non sono piu' stupite come prima.:)
Appena ho finito di sistemare le mie cose, esco dall'aula ...contenta di come è andato il primo compito in classe!
Con stima prof. Kiki Rap"
domenica 13 novembre 2011
La storia di Fido
...l'Hachiko di Borgo S. Lorenzo.
di Aris
Era il 1941. In una fredda serata d'inverno, un guaito attira l'attenzione del signor Carlo Soriani che trova un cucciolo ferito in un torrente. Subito lo porta a casa e Fido, così chiamò il cane, subito diventa suo.
Fido non era bravo né a cacciare e né a fare la guardia, ma ogni mattina, alle 5.30, svegliava il padrone e lo accompagnava a lavoro e, alle 19.00, andava a prenderlo alla fermata della corriera.
Qualche volta, il signor Soriani per scherzare non scendeva e il cane saliva per cercarlo tra i sedili.
Così avvenne per due anni, fino a quando delle bombe [si era in guerra] distrussero la fabbrica dove lavorava il signor Soriani. Ma Fido era sempre lì che aspettava, puntuale come sempre. Così quando arrivò la corriera e scesero tutti i passeggeri, il cane salì e, quando vide i sedili vuoti, ritornò a casa. La famiglia Soriani, quando vide il cane da solo, capì che Carlo non sarebbe mai più tornato.
Tutti i giorni il cane andò ad aspettare il suo amato padrone, e tutti lo notarono. Il suo viaggio dalla casa alla piazza durò circa quattordici anni. Le sue giornate Fido le passava davanti alla casa, con il naso in su, rivolto verso Borgo S. Lorenzo. Anche negli ultimi anni di vita, quando le zampe non lo reggevano più, con gli occhi annebbiati e le orecchie a ciondoloni, era sempre lì che attendeva l'arrivo del suo padrone Il sindaco ordinò che Fido potesse circolare liberamente senza la museruola. Il nove novembre 1957 il cane viene premiato con una medaglia d'oro con una cerimonia. L'otto giugno 1958 Fido morì e la notizia fu annunciata su tutti i giornali. Fido fu sepolto vicino al corpo del suo padrone.
Pochi mesi dopo la sua morte è stato inaugurato il monumento che lo rappresentava, opera dello scultore Salvatore Cipolla.
di Aris
Fido non era bravo né a cacciare e né a fare la guardia, ma ogni mattina, alle 5.30, svegliava il padrone e lo accompagnava a lavoro e, alle 19.00, andava a prenderlo alla fermata della corriera.
Qualche volta, il signor Soriani per scherzare non scendeva e il cane saliva per cercarlo tra i sedili.
Così avvenne per due anni, fino a quando delle bombe [si era in guerra] distrussero la fabbrica dove lavorava il signor Soriani. Ma Fido era sempre lì che aspettava, puntuale come sempre. Così quando arrivò la corriera e scesero tutti i passeggeri, il cane salì e, quando vide i sedili vuoti, ritornò a casa. La famiglia Soriani, quando vide il cane da solo, capì che Carlo non sarebbe mai più tornato.
Tutti i giorni il cane andò ad aspettare il suo amato padrone, e tutti lo notarono. Il suo viaggio dalla casa alla piazza durò circa quattordici anni. Le sue giornate Fido le passava davanti alla casa, con il naso in su, rivolto verso Borgo S. Lorenzo. Anche negli ultimi anni di vita, quando le zampe non lo reggevano più, con gli occhi annebbiati e le orecchie a ciondoloni, era sempre lì che attendeva l'arrivo del suo padrone Il sindaco ordinò che Fido potesse circolare liberamente senza la museruola. Il nove novembre 1957 il cane viene premiato con una medaglia d'oro con una cerimonia. L'otto giugno 1958 Fido morì e la notizia fu annunciata su tutti i giornali. Fido fu sepolto vicino al corpo del suo padrone.
Pochi mesi dopo la sua morte è stato inaugurato il monumento che lo rappresentava, opera dello scultore Salvatore Cipolla.
Il cantastorie Lorenzo De Antiquis ha dedicato a Fido e a Soriani il brano "Tempo di guerra, è notte piovosa..."
" ...una sera d'inverno, nel 1941, Carlo Soriani, un operaio di Luco del Mugello, frazione di Borgo S. Lorenzo, stava pedalando sulla sua vecchia bicicletta, diretto verso casa...
Tempo di guerra, è notte piovosa
la strada fangosa,
il buio total.
Un operaio pedala, ma sente
qualcuno è gemente
qualcuno sta mal.
«Che gli è?» domandassi Carlo
Soriani uomo cordiale dal cuore
assai buon.
Quel cuccioletto nel fosso trovato
ferito, infangato gli muove pietà.
Se lo raccoglie in petto lo pone
si chiude il giaccone
riprende il cammino.
Eccoci a casa la moglie e i bambini
carezze e bacini
a quel cagnolin.
Ora ha trovato una cuccia,
una casa, Fido è felice
col suo salvator.
Segue il padrone ovunque lo veglia
puntuale lo sveglia all'alba ogni dì.
Parte da Luco ogni dì la corriera
ritorna alla sera
e Fido lo sa.
Per lavorare ogni giorno
il padrone su quel carrozzone
si reca in città.
Fido è festante, dimena la coda
quando alla sera ritorna il padron.
Salti di gioia, d'affetto, d'amore
esprime il suo cuore
la felicità.
L'odio dilaga, la guerra è feroce
terribile croce,
per l'umanità.
Ecco un terribile bombardamento
Borgo S. Lorenzo
colpito sarà.
30 dicembre cento i caduti
Carlo Soriani non tornerà più.
Povero Fido, cercava il padrone
non sa la ragione
perché non c'è più.
Dolore immenso, continuo straziante
del cane vagante
che cerca qua e là.
Passa la guerra, ritorna la pace
ma Fido tenace
continua a sperar.
Eccolo in piazza che sale in corriera
tutte le sere il padrone a cercar.
Povero Fido la gente dice
e il cane infelice
s'accuccia, sta là.
Quattordici anni ormai son passati
i tempi cambiati
è l'ora del "bum".
Fido è già vecchio ma seguita andare
in piazza aspettare
la testa all'ingiù.
Il 9 giugno del 58 Fido
è morto aspettando il padron.
Favola vera di un uomo e di un cane
nel cuore rimane
qualcosa di più..."
Testo tratto da qui.
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